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American and Classic Cars Blog



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Agosto 2010




Le frecce di una Mustang


Domanda

Salve a tutti, sono un felice possessore di una Mustang GT 2008 e vorrei porvi un quesito. Siccome i fanali posteriori sono quelli originali americani, chi l’ha immatricolata ha utilizzato per le frecce delle lampadine arancio nel posto dei fanali dove c’è la retromarcia (il quadratino bianco per intenderci), mentre per la luce retromarcia è stato aggiunto un piccolo faretto in centro sotto alla carrozzeria. La domanda è: posso avere dei problemi ad un controllo? Visto che i fanali sono del tipo USA? Buona parte delle Mustang che ho visto in giro sono modificate come la mia, altre hanno invece i fanali europei (presi sicuramente in Germania) con la parte centrale bianca e lampadina arancio. Grazie dell’aiuto, e complimenti per American Drive. Saluti a tutta la redazione.
Emilio Fornace – Carpi (MO)

Caro American Driver, le modifiche effettuate sulla tua Mustang sono tra quelli più comuni e meno dispendiose. Spesso però la differenza di prezzo trova la sua giustificazione nella miglior qualità del prodotto, o addirittura nella sua “legalità”. I fari col marchio CE hanno un loro perchè, e credo che questo te lo sia detto anche tu. Se non fossero obbligatori nessuno li avrebbe prodotti, né tantomeno montati. Siamo tutti d'accordo che in moltissimi casi l'effetto ottico-luminoso non viene così decisamente migliorato, eppure la normativa europea (che si applica evidentemente anche in Germania), impone che il veicolo debba essere modificato per la circolazione nel nostro continente. Ovviamente chi non ti ha in qualche modo imposto il cambiamento dei fari, paradossalmente ti ha reso la vita più complicata, in quanto cambiandoli all'atto delle modifiche tecniche ti avrebbe sicuramente creato meno problemi in futuro. Non puoi infatti appellarti ad un collaudo tedesco “regolare” se questo particolare i venisse contestato sulle strade italiane.

Auto dall'Austria


Domanda

Spett.le American Drive, scusate la domanda forse un po’ stupida, ma che per me potrebbe essere d’aiuto. Volevo sapere se comprando un’auto dall’Austria cambia qualcosa per la procedura di immatricolazione rispetto alla Germania, o ci va per forza il TUV tedesco. E se non cambia nulla desidero sapere se questa procedura facilitata vale per tutti gli stati dell’Unione Europea, tipo Svezia, Olanda, Belgio ecc…
Ringrazio e porgo cordiali saluti.
Antonio Casserri – Belluno

Caro Antonio, le nazionalizzazioni dei veicoli comunitari, sono assoggettate alle medesime leggi e alla medesima procedura. Non esistono diverse regole a seconda dello Stato di proveninza, proprio perchè l'Unione Europea stabilisce uguali criteri e riconoscimenti per i veicoli degli Stati membri, fatte salve le grosse differenze normative nei riguardi dei veicoli che invece entrano nel parco circolante europeo (come ad esempio gli Stati Uniti). Le difficoltà nascono da un altro fattore, che rigurda semplicemente l'ottenimento della scheda tecnica del veicolo da parte di un'autorità competente (o riconosciuta) dello Stato di provenienza. Fino ad un anno fa per esempio, l'Olanda era uno di quegli Stati che forniva accurate e precise schede tecniche, impreziosite di ogni particolare che descrivevano il veicolo minuziosamente. Col passare del tempo, la difficoltà (peraltro inspiegabile) di ottenere tale documentazione si è fatta sempre più marcata, fino ad arrivare all'alternativa tedesca come unica chance per poter sbloccare una situazione ormai in stallo. Già, ma a quale costo? La presenza di documenti di circolazione non tedeschi, permette al TUV tedesco di rilasciare ugualmente una dichiarazione delle caratteristiche costruttive del veicolo, ma l'impiego in Italia di un documento tecnico tedesco, allegato ad una carta di circolazione relativa ad un terzo Paese, trova nella Motorizzazione italiana ampio dissenso, con il rischio tangibile di dover immatricolare due volte lo stesso veicolo: prima in Germania (per ottenere documenti e dati tecnici) e poi in Italia. Se invece lo Stato di provenienza (europeo) dell'auto rilasciasse una idonea scheda con i dati di omologazione, in Italia non ci sarebbe il benchè minimo problema ad equiparare la nostra auto ad un mezzo tedesco. Non è quindi la parte italiana che cambia, ma è all'origine che bisogna guardare.




Un colore a scelta


Domanda

Spett.le Redazione, sono proprietario di una Chevrolet Chevelle del ’71 comprata due anni fa dagli USA, per la quale sono riuscito ancora ad immatricolare prima delle ultime novità introdotte dall’ASI. Ma la mia domanda riguarda un altro aspetto. Se dovessi acquistare un’altra auto da immatricolare con la nuova procedura, qualora fosse tutta originale come vuole l’ASI, ma riverniciata con un colore diverso rispetto a come è nata, potrebbero esserci dei problemi di accettazione della pratica? In sostanza avrei trovato una Dodge Charger del ’71 nello stato del Virginia che in origine era verde (come codificato nella targhetta) ed è stata ridipinta nera. Prima di fare la mia offerta, potete rispondere alla mia semplice domanda? Vi ringrazio anticipatamente.
Stefano Marchise – Scandicci (FI)

Caro American Driver, spero che la mia risposta ti arrivi prima della scadenza dell'asta. Come tu stesso ammetti, i veicoli devono sempre essere conservati (il meglio possibile) nelle loro condizioni di originalità. La riverniciatura è un particolare che spesse volte è passato in secondo piano nei controlli dell'ASI, però è anche un aspetto che ha un suo peso sulla valutazione di un'auto. Negli anni scorsi sono state riconosciute auto dai colori più assurdi, talvolta in spregio anche ai gusti estetici più liberali; eppure sono lì, con il loro attestato che ormai nessuno può negargli. A tuo svantaggio c'è la targhetta identificativa che parla chiaro, e che potrebbe effettivamente darti qualche problema. Potresti chiedere un preventivo al tuo carrozziere per la riverniciatura e mettere in preventivo anche questa spesa; se comunque il totale dell'investimento risulta un affare, allora puoi procedere con la tua offerta.