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American and Classic Cars Blog



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Novembre 2010




Anche la mia ha più di 20 anni


Domanda

Salve, mi chiamo Mirko, da 5 anni ho un Ford Bronco del 1989 e vorrei fare l'assicurazione storica, ma non posso perchè risulta immatricolata nel 1995. Vorrei sapere se e come posso dimostrare che è del 1989. Mi hanno detto di prendere il numero di telaio originale e contattare la Ford, ma non so come fare. Vi prego aiutatemi, questo è il numero di telaio se vi può essere utile: 1FMEU15N3LLA31312. Grazie in anticipo. P.S. Siete grandi. Mirko Miotto

Caro American Driver, la codifica del telaio è più un “affare” del direttore, ma questo sarebbe comunque un lavoro che non ti porterebbe alla soluzione del problema. Bisogna capire se ti si chiede di dimostrare solamente che quel telaio è stato prodotto in un determinato anno, oppure se devi procedera ad una rettifica del libretto. Il primo caso è quello più semplice, poiché la Ford può attestare tranquillamente l'anno di produzione di un dato veicolo, e quindi ti basterà una semplice dichiarazione. Più difficile invece la rettifica sul libretto. Dal momento che la nazionalizzazione del tuo Bronco è stata fatta sulla base di una documentazione di immatricolazione precedente (sia essa americana o successivamente europea), il riscontro della data di immatricolazione è stato eseguito con l'anno indicato sul Title o sui documenti successivi. Per fare la correzione, la Motorizzazione italiana dovrebbe acquisire una dichiarazione di rettifica dell'ufficio che ha emesso l'ultima carta di circolazione estera. Il condizionale è d'obbligo in questi casi, poiché non c'è una normativa che determini il comportamento in questi casi. Per quanto possa dirti con precisione quello che ti è necessario, dovrai sempre interfacciarti con l'ufficio che ha in deposito i documenti di nazionalizzazione della tua auto, sperando di trovare la giusta comprensione del funzionario addetto.

Bimbi in sicurezza


Domanda

Spett.le Redazione, possiedo una Chevrolet Camaro del ’72 e mi interessava farvi una domanda. Siccome per le auto storiche c’è l’esenzione dall’uso delle cinture di sicurezza, volevo sapere se esiste anche l’obbligo dei seggiolini per i bambini, o delle cinture fino a quale età. Grazie. Cordiali saluti.
Alessio Perdito – Lucca

Caro American Driver, i sistemi di ritenuta ed i seggiolini per i futuri American Drivers, sono obbligatori indipendentemente dall'esenzione concessa per alcune categorie specifiche di veicoli e di conducenti. Quando però l'autovettura sia del tutto sprovvista di cinture di sicurezza, il Codice della Strada vieta di fatto il trasporto dei bambini fino a tre anni su questi veicoli, mentre per i maggiori di tre anni è ammessa la circolazione solo sui sedili anteriori, quando la statura del bambino abbia raggiunto però gli 1,50 metri. Questa misura stabilisce anche il limite massimo di altezza per essere assicurati ai seggiolini. La diligenza “del buon padre di famiglia” suggerirebbe infatti di utilizzare cinture e seggiolini all'obbligo imposto dal Codice della Strada, proprio a salvaguardia dei soggetti più vulnerabili in caso di incidente stradale. Con questo presupposto ha ragionato infatti il Legislatore, che non riconosce quindi nessuna esenzione ai piccoli, e anzi ne vieta il trasporto quando non vi siano i presupposti di sicurezza.




Liquidi dagli States


Domanda

Cara Redazione di American Drive, vorrei chiedervi un parere burocratico. Voglio acquistare qualche litro di olio speciale per il cambio automatico dagli USA, perché qui in Italia non trovo quella marca e quelle specifiche che invece ha quel prodotto americano. Ma il rivenditore d’oltreoceano mi ha detto che difficilmente accetteranno la spedizione, perché si tratta di merce che contiene liquidi che secondo l’ultima legge non si possono spedire in Italia. Come posso fare? Come fanno le compagnie di lubrificanti a ricevere i lubrificanti dagli Stati Uniti? Devo noleggiare un container?!
Sergio Marica – Parma

Caro American Driver, purtroppo l'argomento è “scivoloso”. La nuova normativa relativa alle merci pericolose (di cui gli oli fanno parte), ha dato un giro di vite importante al trasporto di questa tipologia di materiali. Le compagnie aeree in primis non accettano più (se non in rari casi) il trasporto privato di oli, combustibili o liquidi infiammabili (ti consigliamo un trasporto via mare, se possibile). Quello che però ostacola anche una spedizione marittima, è che i liquidi infiammabili devono essere periziati prima della loro spedizione, affinchè gli enti accertatori possano valutarne la pericolosità e la commercializzazione. Tale certificazione deve essere stilata da un soggetto riconosciuto negli USA per effettuare questo tipo di analisi, ed inoltre dovrà essere tradotta per le autorità italiane, con tutte le varie legalizzazioni del caso. Come se non bastasse poi, l'importazione di questi liquidi è stata anche assoggettata ad una sovrattassa (che non possiamo attualmente quantificare), oltre ovviamente alla solita IVA ed al solito dazio doganale.

IVA per auto nuove


Domanda

Spett.le Sig. Concone, scrivo questa mail per chiederLe se con l’acquisto di un’auto nuova negli Stati Uniti l’imposta sui valori aggiunti è sempre del 20% come per le auto usate, oppure se cambia la percentuale. Ed eventualmente sapere se ci sono altre tasse aggiuntive rispetto a quelle del 10% sul dazio, trasporto ecc… Ringraziando anticipatamente porgo distinti saluti e complimenti a tutta la redazione.
Paolo S. - Verona

Carissimo Paolo, la cosiddetta IVA è sempre ferma al 20% quando si tratta di autoveicoli. E' vero che ci sono alcune dogane che “impropriamente” accettano un versamento del 10% per le auto storiche, ma questa può essere un'arma a doppio taglio. Infatti, le bollette doganali non sono altro che una dichiarazione resa dal contribuente che versa in modo autonomo e spontaneo l'IVA al 10%; la dogana che accetta il versamento ridotto, ha tempo tre anni per verificare la correttezza della dichiarazione e degli importi corrisposti dall'importatore, con facoltà di contestarli e chiederne il conguaglio con tutte le eventuali sanzioni ed interessi da applicare. E' un comportamento che senza dubbio crea confusione ed incertezza anche presso gli operatori del settore che spesso si trovano ad essere colpevolizzati per aver fatto versare l'IVA del 20% ai propri clienti, che magari abbiano importato precedentemente con aliquota al 10%. In assenza di una normativa chiara che stabilisca e impedisca comportamenti difformi ed interpretativi, l'importatore farà bene a versare pienamente la tassa, onde evitare spiacevoli accertamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate e tutelando così al massimo sé stesso o eventuali clienti.