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American and Classic Cars Blog



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Giugno 2011




Boxettino


Imminente mazzata sugli automobilisti. Nonostante il federalismo fiscale fosse stato studiato proprio per alleviare o snellire la pesante mano dello Stato sul cittadino, il processo che porta a questo cambiamento è paradossale. E a farne le spese, purtroppo, potete immaginare chi sia. Ma vediamo un attimo come funziona in estrema sintesi, il meccanismo dei costi legati all'acquisto delle auto. Attualmente gli altissimi costi per un passaggio di proprietà o per una immatricolazione (sia anche provenienza estera), sono dovuti alla quota dell'Imposta Provinciale di Trascrizione, che incide in maniera determinante sull'intero costo della pratica. Questa tassa, regolamentata con determina provinciale (e quindi molto diversa anche in ambiti territoriali ridotti), viene calcolata sui kw effettivi del veicolo (in caso di autovetture), oppure sulla portata (in caso di autocarri). Fino a 53 kw, per esempio, l'importo è fisso, aumentando poi con una cadenza di circa 5 euro per ogni kw. Se per esempio l'importo base fosse di 196,00 euro, una macchina di 100 kw pagherebbe la solo Imposta di Trascrizione pari a 456,00 euro finali. Ecco perchè molto spesso il passaggio di proprietà di una muscle car, può costare cifre esorbitanti, se non parliamo di veicolo storico (che possiede tariffe molto agevolate). In questa ruota “mangia soldi”, si trovava uno spiraglio di salvezza quando si acquistava un veicolo da un rivenditore, oppure da una società, oppure quando lo si importava con bolla doganale. In poche parole, in tutti i casi dove la cessione del mezzo, fosse assoggettata ad IVA, o tramite l'emissione di una fattura (nel caso di rivenditori e società), oppure tramite l'assolvimento in dogana. Lo Stato cioè, riconosceva il pagamento dell'IVA come un balzello sufficiente per concedere uno “sconto” sulla formalità. Con l'ingresso del federalismo fiscale, tutto il meccanismo deve essere rivisto, ridisegnato e corretto, teoricamente adattato alle tasche dei cittadini, ormai decisamente vuote. Il Governo pertanto, ha messo in cantiere questo cambiamento epocale per l'inizio del 2012, un tempo assolutamente necessario per prendere atto di tutta una serie di realtà territoriali. Peccato che da qui a gennaio 2012, lo Stato ha pensato bene di “preparare” i contribuenti, azzerando di fatto la norma che permette l'acquisto di veicoli attraverso l'agevolazione della formalità “soggetta ad iva”. Una mazzata tremenda non solo per gli automobilisti, ma anche per tutti gli operatori del settore. Il decreto legislativo, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 maggio, dovrebbe essere attuativo entro il 26 giugno, pertanto è probabile che quando leggerete questo articolo, potremmo già essere entrati nella sua piena applicazione. Già, ma all'atto pratico cosa cambia a noi possessori di american cars? Finchè non si deve comprare (o vendere) un veicolo, non cambia nulla, dal momento che non ci sono nuove tasse di possesso o di circolazione che vengono introdotte. Quando si compra un veicolo negli USA, e si chiede la nazionalizzazione in Italia, sia che siate rivenditori o privati, sia che abbiate assolto l'IVA in dogana o tramite modello F24, sia che siate privati o società, pagherete sempre l'IPT sui kilowatt effettivi del veicolo. Un'auto di 200 kw, pagherà circa 900 euro di imposta, contro le 150,00 – 196,00 attuali (a seconda della Provincia). Ovviamente poi viene anche tutto il resto delle spese. Stessa cosa per quanto riguarda i trasferimenti di proprietà: anche nel caso di acquisto presso una concessionaria che abbia in carico il veicolo, intestatosi con le agevolazioni della Legge Dini, non riuscirà ad effettuare il trasferimento di proprietà al prezzo politico delle 350,00 / 400,00 euro, ma dovrà sottostare anch'essa alla dura legge dell'IPT. Non solo, ma pensate a quante realtà ci sono in ambito nazionale, che si trovano con decine e decine di macchine sul piazzale della rivendita, che di colpo vedranno il loro monte spese aumentare di centinaia di euro per ogni auto. E pensare che fino a poco tempo fa discutevano per prolungare gli incentivi alle vendite delle auto. E' proprio il caso di dire che stavolta lo Stato si è davvero superato in quanto ad incoerenza.

Documenti smarriti


Domanda

Spett.le redazione di American Drive, vi faccio i miei complimenti per la rivista che non mi lascio scappare ogni mese. Vi scrivo perchè ho comprato una ford mustang in Germania, facendo anche un ottimo affare come prezzo. Solo che l'officina che me l'ha venduta, mi ha rilasciato solo una ricevuta di vendita ma dice che non ha mai avuto i documenti dell'auto. Prima di comprarla avevo chiesto in giro se si riusciva a targare in Italia e molti mi avevano detto di si. Adesso però sto girando da più di tre mesi e nessuno sa dirmi esattamente cosa fare. Ho provato alla Motorizzazione, all'Aci, in due agenzie diverse, ma nessuno riesce a trovare la soluzione. Cosa posso fare?
Franco, Roma

Caro Franco, te lo direi io cosa fare esattamente, ma purtroppo non sei stato molto preciso nel descrivere la tua auto. Ad ogni modo, posso darti delle indicazioni che senza dubbio ti aiuteranno parecchio. Veniamo al caso più semplice: l'auto con più di vent'anni. Se la Mustang appartiene a questa categoria, che abbia i documenti o meno, ha poca importanza. Iscriviti ad un club federato ASI, e chiedi di poter ottenere il Certificato di Rilevanza Storica, che viene rilasciato anche per i veicoli di origine sconosciuta. Sulla base di quel certificato, potrai presentare la pratica direttamente alla Motorizzazione, o servirti di un'Agenzia della tua zona. Sappi però che il veicolo deve essere in ordine, sia per l'ottenimento del Certificato ASI, sia quando si presenterà alla Motorizzazione per il collaudo. Non basta fotografare un “ferro vecchio” e un numero di telaio, per ottenere il riconoscimento di veicolo storico. E ora invece il caso più complesso: veicolo di costruzione “recente” (inferiore ai vent'anni di età). Se nel primo caso potresti cavartela da solo, seguendo le pratiche per tuo conto, qui la cosa sarebbe decisamente più complicata, ed il consiglio di rivolgerti ad un professionista è quasi d'obbligo. Sarebbe utile capire, in prima battuta, se il veicolo sia mai stato immatricolato in Germania. E' abbastanza semplice, se si fa una ricerca nell'archivio della Motorizzazione tedesca, che dall'Italia non mi risulta consultabile ai privati. La Germania può anche verificare se il veicolo proviene da un paese confinante, come per esempio l'Olanda (un altro grande punto di sbarco di auto americane da oltre oceano). Questo perchè un veicolo già nazionalizzato in Germania o in Europa, è più semplicemente “reimmatricolabile”. Se si trovasse il telaio registrato in Germania, basterebbe fare una denuncia di smarrimento dei documenti esteri, ed aspettare alcune settimane per l'ottenimento dei duplicati. Con gli originali di questi e la scheda tecnica (sempre ottenibile in Germania), potrai fare tranquillamente la tua nazionalizzazione. Se invece il veicolo non fosse mai stato targato in Germania, allora dovresti fare una nuova pratica di immatricolazione in Germania, recuperando la bolla doganale tedesca di arrivo, e sottoponendolo al collaudo di un ingegnere tedesco. Per quanto riguarda l'aspetto fiscale, trattandosi di un veicolo che presumo non sia nuovo, nulla è dovuto in fatto di IVA, poiché, anche trattandosi di un mezzo proveniente diretta dagli USA, avrebbe già assolto la dogana in Germania per mano del precedente importatore, e il tuo sarebbe un acquisto successivo, su cui avrai pagato l'IVA tedesca del 19%.