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American and Classic Cars Blog



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Maggio 2012




Superbollo


Domanda

Buongiorno Direttore,innanzitutto volevo complimentarmi per la rivista e anche per il bel sito internet !!! Sono un felice possessore di una Ford Mustang GT del 2005,anche se devo dire che ultimamente, grazie ai nostri politici, la nostra comune passione è difficile viverla serenamente. La mia auto come molte auto americane qui in Italia, è stata comprata con diversi sacrifici, e i sacrifici si continuano a fare anche per mantenerla... Questo superbollo però è veramente la misura più iniqua che la mente di un politico potesse partorire. Vengo al sodo dunque: ho la possibilità avendo dei parenti residenti in germania,di intestare loro la mia auto risparmiando diversi quattrini tra bollo,superbollo e assicurazione. Volevo sapere se è possibile guidare l'auto intestata a mia zia con targa tedesca in Italia senza incorrere in particolari problemi. Il CDS non è molto chiaro a riguardo... Spero che riesca ad aiutarmi!
Ricevuta per email

Caro American Driver, ti rispondo per conto del Direttore, che si unisce ai miei ringraziamenti per i complimenti riservati alla rivista e al grande lavoro che viene sviluppato per American Television, vero e proprio fiore all'occhiello di American Drive. Abbiamo scelto la tua lettera tra le tante pervenute alla nostra redazione, tutte dello stesso tenore e tutte che trasudano rabbia mista ad incredulità verso il continuo accanimento dello Stato nei confronti dei i suoi cittadini. Chi ha il problema del superbollo, chi quello del redditometro, chi spende troppo in benzina.... ovunque volgi l'attenzione, trovi una persona disposta a raccontarti il suo problema, e questo è indicatore di un malessere profondo, che copre tutte le fasce sociali. Giustamente parli di “serenità” nel vivere la nostra passione, che ormai è stata tramutata in paura, se non addirittura “terrore”, per merito dei nostri politici. Possedere un'auto americana è sinonimo di evasione fiscale, di soldi neri, di pozzo da cui attingere facili introiti. Ben lontana dalla considerazione che si dovrebbe avere verso i sacrifici ed il lavoro che hanno permesso di acquistare quel sogno, o il rispetto che dovrebbe generare un patrimonio quale quello delle auto storiche (così come il nostro direttore ha ben sottolineato nel suo editoriale del numero di aprile). La smania di spremere il più possibile ha generato un effetto boomerang che avevamo già anticipato da tempo. Soffocato dal superbollo, dalla benzina e dal redditometro, il mercato dell'auto (e in particolare di quelle americane) si è impantanato definitivamente, lasciando lo Stato senza l'IVA sulle importazioni e sulle vendite, senza i bolli dei nuovi veicoli, senza l'Imposta di Trascrizione sulle auto immatricolate, senza tutte le entrate derivate dall'indotto: assicurazioni, ricambi, tagliandi, pedaggi autostradali, e tutto quello che gravita intorno alla circolazione dei veicoli. In totale, milioni di euro in meno rispetto alle previsioni. Ma tutto questo, ovviamente, non viene detto. Così, molti appassionati decidono di far emigrare la loro auto verso Paesi dove le tasse sono più giuste. Sembra che si stia affrontando un argomento di finanza rapportandosi a chissà quale paradiso fiscale, invece il riferimento è molto più semplice. Si parla di Germania, un Paese che non è assolutamente così economico, ma che confronto all'Italia permette di sopravvivere senza che lo Stato si avventi su una delle cose a cui tieni di più. L'operazione che vuoi realizzare permette di risparmiare sul superbollo (il bollo tedesco va comunque versato) e permette di non incappare direttamente nelle maglie del redditometro. Uso il termine “direttamente” in quanto il veicolo non sarebbe intestato a te, e quindi il tuo nome non comparirebbe nella blacklist dell'Agenzia delle Entrate, però potresti sempre incorrere in un controllo stradale della Guardia di Finanza e sentirti contestare l'uso continuativo e permanente del veicolo, equiparato pertanto ad un bene personale. Comunque siamo ai casi limite. La procedura vedrebbe la radiazione del veicolo in Italia (una normale comunicazione di esportazione verso la Comunità Europea), e l'immatricolazione in Germania a nome di un cittadino tedesco. Una volta ottenuti i documenti definitivi, l'intestatario tedesco potrà farti una delega autenticata per la circolazione del veicolo. Resta inteso che la delega dovrà essere debitamente tradotta, oppure già redatta in lingua italiana. Questo per permettere alle nostre autorità di comprendere che stai guidando legittimamente l'auto.

Bollo auto, ho sorprese?


Domanda

Cara American Drive, sono un vostro lettore dal primo numero! Siete i numeri 1! Ogni mese è bellissimo ritrovarvi in edicola, meno male che ci siete voi ad aiutarci e a guidarci nel mondo delle auto americane. Sto per comprare la mia seconda auto, questa volta sarà una macchina storica. Il proprietario mi ha detto che quando la prenderò dovrò fare il bollo perchè lui non lo ha pagato. Come faccio a sapere se la macchina non è stata cancellata se non sono stati pagati i bolli? Non vorrei avere brutte sorprese. Grazie! Spero di vedere la mia lettera pubblicata.
Emilio – Ostia

Caro American Driver, eccoti accontentato. Il pagamento del bollo è un falso problema, in questo caso. Quando si affronta l'acquisto di una macchina, occorre sempre effettuare preventivamente una visura al PRA, dove si possa controllare la proprietà, la presenza di gravami o ipoteche, l'iscrizione o la cancellazione del veicolo, il numero dei proprietari precedenti, e molte altre cose interessanti. Questo è uno strumento fondamentale che, oltre ad essere economico, ricopre un ruolo fondamentale nell'ambito della sicurezza sugli acquisti. Se il veicolo fosse radiato o cancellato, comparirebbe chiaramente sulla visura effettuata. Questo indipendentemente dalla motivazione: esportazione, demolizione, radiazione per circolazione su area privata, perdita di possesso, o cancellazione per mancato pagamento bolli (ex art. 96 C.d.S.). Quest'ultima è la casistica a cui tu fai riferimento, in cui, prima della riforma del Codice della Strada, poteva avvenire la cancellazione d'ufficio di un veicolo che non risultava in regola con il pagamento dei bolli per tre annualità. Attualmente questa procedura non è più in vigore, ma esistono ancora parecchi veicoli che si trovano cancellati. Si tratta di auto ovviamente non più circolanti da molto tempo, anche perchè se lo fossero state, sarebbero incappate in questa ostatività per qualsiasi operazione di: revisione, trasferimento di proprietà, variazione di residenza, ecc.... Non a caso, questa è una delle tipologie previste nella riorganizzazione della normativa dei veicoli storici, redatta dal Ministero dei Trasporti il 3 marzo 2010, che prevede la possibilità di reimmettere in circolazione i veicoli radiati d'ufficio, tramite il Certificato di Rilevanza Storica dell'Asi. Se quindi l'auto che intendi acquistare è perfettamente circolante, escluderei l'ipotesi della cancellazione, anche se ribadisco la necessità di un accertamento. Il dettaglio del pagamento dei bolli, comunque, è disponibile tramite un'Agenzia, una delegazione ACI, oppure un punto di riscossione a seconda della Regione in cui ti trovi. Dicevo all'inizio che comunque è un falso problema in quanto ciò che non è stato versato dal precedente proprietario in termini di tasse auto, ricade solo e soltanto su di lui, fatto salvo che queste pendenze non abbiano generato l'emissione di un fermo amministrativo, da escludere se come dici tu si tratta solo dell'ultima annualità. Circolare con il bollo scaduto non è un problema, visto che non è più una tassa di circolazione, ma di proprietà. Alla successiva scadenza, pagherai quanto ti compete, senza rispondere degli obblighi altrui.




Guida auto tedesca in Italia


Domanda

Gentile redazione di AD,vi scrivo perchè vorrei avere dei chiarimenti su un'opportunità che mi si prospetta,e gli "esperti" da me contattati mi hanno dato risposte contrastanti e confuse. La mia domanda è la seguente: Ho dei parenti tedeschi,vorrei utilizzare in italia una Mustang GT 2005,intestata a loro(con targa e documenti tedeschi quindi) in prestito per un periodo prolungato. È possibile?? Alcuni mi hanno detto che posso guidarla solo se a bordo dell'auto è presente l'intestatario dell'auto. Se avessi una delega con tanto di documenti d'identità allegati ci sono problemi? All'ACI mi han detto che non è possibile guidare un'auto tedesca con patente italiana in italia...ma mi sembra strano in quanto esistono società di leasing che "affittano" auto con targa tedesca e le auto vengono utilizzate normalmente in italia da italiani! Spero di avere da voi una risposta chiara e definitiva. Grazie in anticipo Andrè

Caro Andrè, pare che l'argomento “targhe tedesche” stia monopolizzando l'attenzione degli automobilisti, vessati fino al punto da cercare soluzioni così estreme per sopravvivere all'ingiusta morsa dello Stato. Il tuo caso è leggermente diverso da quelli che abbiamo trattato nei precedenti numeri. Se infatti in altre occasioni si parlava di macchine che facevano il percorso Italia – Germania allo scopo di evitare redditometro, superbollo, e altri ostacoli, in questa circostanza il veicolo che ci presenti è già immatricolato in Germania, regolarmente intestato a cittadini tedeschi (o comunque residenti in Germania), che viene a circolare in Italia. A questo punto, la questione non è più nei termini di giustificare una migrazione all'estero del proprio veicolo (pur rimanendone proprietari), ma semplicemente di legittimare l'utilizzo di un veicolo estero, intestato ad una terza persona. Bisogna scomporre il caso in due parti distinte: la prima è quella di un veicolo estero che circola in Italia, mentre la seconda è quella di guidarlo legittimamente. Sappiamo che il Codice della Strada ammette la circolazione con targa estera, fino ad un massimo di un anno dall'importazione, ma non può limitare l'utilizzo di un'auto legittimamente immatricolata nel giusto Paese di competenza (in quanto intestata a residenti tedeschi), vietandone l'accesso in un altro Stato. E' come se i cosiddetti “frontalieri” (persone che abitano in uno Stato e lavorano in un altro, come ad esempio coloro che si trovano al confine con Francia e Svizzera), potessero introdurre la loro auto all'estero, solamente per un limitato periodo di tempo. Quindi il problema non può esistere, se le targhe di immatricolazione fanno riferimento allo stesso Stato di appartenenza del proprietario del veicolo. La seconda questione, è quella della guida da parte di un soggetto non proprietario, avente nazionalità diversa, che può essere o non essere coincidente con il Paese di circolazione del veicolo. Anche in questo caso, la soluzione è molto più semplice di quanto si possa immaginare, basta solamente pensare alle milioni di auto che vengono noleggiate negli aeroporti. Se il conducente possiede i requisiti di idoneità tecnico – fisica attestati in una patente di guida riconosciuta nel Paese di circolazione, allora non ci sono problemi. Resta il fatto di dimostrare solamente di possedere legittimamente il veicolo, senza averlo sottratto contro la volontà del proprietario. Sarà sufficiente una delega del proprietario (scritta nella lingua del Paese ove debba essere utilizzata), con allegata una copia del documento dell'intestatario dell'auto. Il caso del leasing invece, è ancora differente. In Germania non è quasi più conveniente effettuare la locazione. Stanno prendendo piede i noleggi a lungo termine, esistenti anche in Italia. In quel caso, la società proprietaria del veicolo, affitta all'utilizzatore la macchina, stipulando un contratto ben preciso. La guida del veicolo da parte di terze persone, deve essere autorizzata dalla società proprietaria, non dal locatario o dall'affittuario, che non hanno nessun potere giuridico sul bene, salvo quello di utilizzarlo fino alla scadenza del contratto. Di fatto quindi, non ne possono disporre a piacimento, riservandolo a terze persone, o facendone un uso diverso da quello a cui sono destinati, o addirittura venderlo. La società di leasing o di noleggio, dovrebbe fare a sua volta una rescissione del contratto in essere, e stipularlo con un terzo soggetto. Anche perchè i documenti di circolazione tedeschi, riporterebbero solo l'intestazione della società proprietaria, e la dimostrazione del legittimo utilizzo avverrebbe mediante l'esibizione del contratto stipulato. Pertanto, gli altri conducenti risulterebbero non autorizzati.

Auto americane targate in Italia


Domanda

Gentile Signor Concone, sono un lettore della sua rubrica e la ringrazio per tenerci sempre aggiornati su tutti i trabocchetti della burocrazia. Per me però che nn sono un addetto ai lavori mi risulta spesso difficile avere le idee chiare senza accavallare tante informazioni. Per esempio mi sembra di aver capito di più sulle macchine che vengono importate e dei problemi che ci sono per le immatricolazioni, ma non ho capito assolutamente come bisogna comportarsi se si compra un'auto americana già targata in Italia. Può dirmi in quanto tempo si svolge il passaggio di proprietà e come bisogna farlo? Ho trovato in vendita una macchina che mi interessa e vorrei muovermi nel modo giusto senza perdere tempo. La ringrazio per la sua risposta.
Franco C. - Grosseto

Caro Franco, ti ringrazio per i complimenti, e ti invito a seguirci costantemente per essere sempre aggiornato su tutti gli aspetti legati al possesso e ai documenti della tua auto. La tua confusione è certamente giustificata; ricordo una celebre frase di Einstein che recitava: “non ti preoccupare dei tuoi dubbi sulla matematica, ti assicuro che i miei sono ancora più grossi”. Questo per farti capire che in un sistema complicato, molto spesso capire di più non significa togliersi degli interrogativi, e ragionare sulla burocrazia italiana credo che sia una delle cose più complicate al mondo. Fatta questa premessa, vediamo di renderti le cose più chiare e semplici possibili. Una volta contattato il venditore e visionato il veicolo, non mancherai di accertarti della documentazione presente e della congruità dei dati trascritti con quanto in essere sul veicolo (numero di telaio, gomme, presenza o meno del gancio traino o impianto GPL, numero di tarda, anno di immatricolazione, ecc...). Appena prima di effettuare il trasferimento di proprietà potrai effettuare una visura PRA (disponibile online o presso qualsiasi Agenzia e delegazione ACI), per verificare l'esistenza di vincoli, gravami e ipoteche. Se tutto sarà in ordine, il passaggio potrai ottenerlo nel giro di pochi minuti, recandoti in un qualsiasi punto che effettui il servizio di Sportello Telematico dell'Automobilista, abilitato al rilascio dei documenti in tempo reale. Presso questi sportelli (Motorizzazione, ACI, PRA e Agenzie), il venditore potrà anche farsi autenticare la firma sull'atto di vendita, necessario per la trascrizione al PRA. Se invece il venditore non potrà presentarsi insieme a te per effettuare il passaggio, allora potrà effettuare la sola autentica dell'atto presso uno dei punti suddetti, o in alternativa presso qualsiasi Comune d'Italia, consegnandoti poi l'originale della dichiarazione di vendita autenticata, che ti servirà per completare il trasferimento.




Dalla Danimarca con targa USA


Domanda

Cari amici vi seguo oramai da mesi , grazie alla vostra rivista mi sono orientato verso quella che potrebbe essere la mia prima auto americana d'epoca, il problema è che la macchina è in Danimarca ed è targata USA , avete consigli a riguardo per portare la macchina in Italia? Magari anche guidandola, oppure agenzie serie su cui appoggiarsi? Grazie anticipatamente.
Angelo Curotto

Caro Angelo, sono contento di poterti aiutare, così come faccio con gli altri lettori; ma come capita spesso, non mi fornite informazioni che per me possono essere essenziali. Credo che almeno sarebbe giusto sapere di che tipo di auto si stia parlando, se non altro per idealizzare l'oggetto in questione, o per aiutarci ad individuare eventuali problematiche legate a quello specifico veicolo. Più riuscite ad essere dettagliati voi, e più le nostre informazioni saranno precise e ben argomentate. In secondo luogo bisogna sempre capire da quale base documentale si parta. Avere le targhe USA significa tutto e niente, visto che molto spesso gli appassionati le lasciano sull'auto per motivi di estetica e di originalità. Addirittura la targa può anche non essere quella originale, magari comprata in qualche mercatino, e montata solo per far bella figura. Non si può mai dire se un pezzo di latta corrisponda all'effettivo stato di immatricolazione, anche perchè sono i documenti che si aggiornano prima ancora delle targhe. Il primo passo è capire se l'auto sia mai stata immatricolata in Danimarca. Questo è fondamentale non soltanto per la nazionalizzazione, ma anche per un mero aspetto economico: in ballo c'è una “cosuccia” di nome IVA. Se infatti arrivassi in Italia con i documenti USA, dovresti sicuramente pagare un F24 all'Agenzia delle Entrate, per sistemare la posizione fiscale dell'auto. Poco importa se sia stata fatto uno sdoganamento precedente (con assolvimento IVA), tutto quanto versato in uno Stato diverso, non ha nessuna validità fiscale per l'Italia, dal momento che i documenti della macchina sono rimasti quelli americani e che per stabilire la provenienza di un veicolo si considera, appunto, la sua carta di circolazione. Diverso sarebbe invece il caso di un veicolo americano, sdoganato e immatricolato in Danimarca, a cui poi sono state tolte le targhe per qualsiasi motivo, ma di cui si può vantare il possesso di una carta di circolazione comunitaria. Questo lo renderebbe un veicolo fiscalmente non assoggettabile ad IVA (nei rapporti tra privati), e quindi economicamente meno oneroso, senza parlare dei minori adempimenti fiscali dovuti a versamento IVA e controlli specifici da parte Motorizzazione. Per quel che riguarda ancora l'aspetto burocratico, ricordiamo che arrivare come veicolo UE rappresenta un vantaggio anche per quel che concerne la semplicità delle procedure, ridotte di gran lunga quando si tratta di auto europee. Il nodo di tutto girerebbe intorno alla scheda tecnica: nel caso in cui effettivamente l'immatricolazione americana fosse lo stato attuale, allora bisognerebbe percorrere la via dell'ASI (richiedendo il Certificato di Rilevanza Storica), oppure la via tedesca (attraverso l'immatricolazione e l'emissione dei dati tecnici in Germania). In presenza di carta di circolazione danese, invece, si potrebbe chiedere alla Motorizzazione il rilascio delle stampa delle caratteristiche tecniche del veicolo. Qualora si riuscisse ad ottenere, si potrebbe fare una nazionalizzazione diretta, senza passaggi ASI o tedeschi. Dal punto di vista tecnico bisognerà anche controllare la revisione, se ancora in corso di validità (nel caso fosse immatricolato UE). Questo è molto importante perchè oltre a capire se dovrai portare il veicolo alla Motorizzazione in fase di immatricolazione, ti permetterà di valutare alcuni aspetti legati alla convenienza del trasferimento dell'auto. Un trasportatore è la soluzione più comoda e anche la più sicura, se non si conosce il grado di affidabilità della macchina. Ma se ti recherai in Danimarca per accertarti personalmente dell'acquisto, e troverai sufficienti garanzie per il viaggio, allora la validità della revisione sarà determinante. Per ovviare ad eventuali scadenze del controllo tecnico o di radiazione delle targhe europee precedenti, potresti munirti di targhe provvisorie tedesche, valide per cinque giorni, che ti permetteranno di arrivare con l'auto fino a casa. Queste targhe vengono rilasciate già comprensive di assicurazione e carta verde, così da poter circolare in tutta la Comunità Europea; non troveresti facilmente una Compagnia italiana che effettui una polizza di questo tipo. Il quadro delle valutazioni, come vedi, è piuttosto ampio. Affidarti a professionisti ha i suoi vantaggi, ma anche i suoi costi. Ognuno valuti secondo le proprie capacità e le proprie tasche.

Dati errati sul libretto


Domanda

Scrivo per la rubrica Driver Guide e volevo un aiuto per capire come fare nella mia situazione. Ho un Dodge Ram 1500 targato regolarmente in Italia da due anni, però sono andato a fare la revisione in una officina e si sono accorti che ci sono diversi dati sbagliati sul libretto. Quello che ho visto io di sbagliato è la portata, la misura delle gomme e il peso totale. Ho paura che andare alla motorizzazione mi possono fermare la macchina. Mi potete aiutare?
Mirko – Milano

Caro American Driver, certamente si! Sembra che ci sia un'epidemia di errori tecnici nei Dodge Ram circolanti in Italia. I casi sono due: o c'è qualche Motorizzazione che immatricola prendendo dei dati (sbagliati) già esistenti nei loro archivi, oppure è solamente per la legge dei grandi numeri che si riscontrano così tante imprecisioni, dal momento che si tratta di uno dei modelli in assoluto più importati dagli USA. Ho parlato di epidemia perchè il tuo caso l'ho già riscontrato su diversi veicoli, e tutti con i medesimi errori. E' difficile trovare una sequela di sbagli fatti con lo stampino, anche perchè la procedura che vede l'inserimento dei dati e la stampa della carta di circolazione, è piuttosto complessa. C'è un incaricato che inserisce i dati nel terminale e crea un'omologazione (primo controllo), poi c'è la fase di collaudo, obbligatoria per gli autocarri, dove vengono controllate tutte le caratteristiche (secondo controllo), infine la digitazione vera e propria della Carta di Circolazione da parte di un altro funzionario (terzo controllo). C'è la possibilità che un errore riesca sempre a passare tra le maglie dei controlli (così come riescono ad entrare i taglierini negli aerei mentre voi svuotate il vostro shampoo al posto di controllo), ma ben tre errori fanno pensare ad più ad uno solo. So che sembra assurdo, ma avete letto giusto. Infatti, l'insieme dei dati che compongono la Carta di Circolazione, fanno capo al codice di omologazione riportato sul medesimo documento. Digitando il solo codice di omologazione, si ha “l'esploso” di tutta la scheda completa del veicolo, ed ecco spiegato il perchè un errore su questo codice può comportare inesattezze su tutti gli altri dati. Magari qualche funzionario pigro, deve essersi segnato il codice di riferimento di un Dodge Ram 1500 effettuato in precedenza, pensando di usarlo per tutti quelli che gli potesse passare a tiro, senza dover ogni volta inserire nuovamente i dati. La ripetizione di questo codice genererebbe altrettanti errori per i veicoli non conformi. Questa potrebbe essere una supposizione. Ma torniamo al tuo caso, visto che quello che succede in generale, poco ti interesserà. Se come penso, l'immatricolazione è piuttosto recente, ti basterà recarti presso la Motorizzazione e far presente gli errori riscontrati. Ci metteranno poco tempo per rintracciare la pratica e controllare la documentazione presentata, incrociandola con i dati del collaudo. La rettifica avverrà tramite emissione di una nuova Carta di Circolazione, che tu ovviamente controllerai per bene.