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American and Classic Cars Blog



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Agosto 2013




Customizzazioni auto


Domanda

Spettabile redazione sono un vostro affezionatissimo lettore e abbonato, in tanti anni mi avete dato tante soddisfazioni e informazioni riguardo tantissimi argomenti. Ho deciso anch'io di approfittare della vostra rubrica per noi lettori, chiedendovi qualcosa che mi ha sempre incuriosito. In questo periodo giro parecchi raduni, principalmente area nord Italia, e vedo tantissime auto modificate a proprio piacimento come esemplari unici. Io sono sempre stato contrario perchè sono un purista convinto della razza american cars, e amo vedere le auto nella loro originalità e meravigliarmi della conservazione e dei restauri che vengono fatti. Ma capisco che ci sono i settori dell'hot rod e delle customizzazioni che sono altrettanto affascinanti per chi ne è appassionato. Solo che mi chiedo, se già normalmente è difficile immatricolare una macchina perfettamente originale, come fanno queste auto trasformate a riuscire ad avere così facilmemente le targhe italiane?
Gino – ricevuta per email

Caro American Driver, innanzi tutto ti ringraziamo per i complimenti. Il tuo argomento tocca molte e molte sfaccettature (dalle omologazioni alle immatricolazioni, passando per la storicità delle auto), che quasi quasi non basterebbe l'intera rivista per esaminare il quadro espresso nella tua lettera. Inizierei facendo alcune considerazioni sulle modifiche ai veicoli. Posto che effettivamente nella moltitudine dei raduni ci si possa imbattere in qualche scempio, nella quasi totalità dei casi il possessore di auto americane è sempre attento ed informato su ciò che sta guidando, sulla storia dell'auto che possiede e quelle che sono le sue caratteristiche di rilievo. Sa ben distinguere quando ha in mano un mezzo che abbia un valore storico da quello che invece ne ha solo uno commerciale. Ecco perchè il più delle volte le modifiche così invasive riguardano veicoli di recente costruzione; chi possiede un'auto d'epoca difficilmente arriva a stravolgerla. Le modifiche che riguardano le auto anziane sono principalmente riconducibili agli hot rod o ai vecchi pick up utilizzati per numerosi scopi, come veicoli pubblicitari, o ricreativi, o addirittura come mezzi di lavoro. Sappiamo bene che molte auto storiche USA vengono immatricolate in Italia attraverso le certificazioni ASI, che è il metodo meno costoso (ma infinitamente lungo) per poter avere la documentazione necessaria all'immatricolazione. Ma sappiamo anche che l'ASI non certificherebbe mai un veicolo che non rispetta le caratteristiche d'origine di costruzione. I controlli sono molto rigidi sotto questo aspetto, e anche per questo vengono fatte “dolorose” defezioni nei confronti di auto che meriterebbero ben altro. Questo è un altro motivo per cui le auto storiche non vengono quasi mai modificate, così come è un pregio avere una matching number nel proprio garage. Completamente in antitesi c'è l'hot rodding, vero e proprio esercizio di stile e di creatività, fusi con la storia e con uno spirito ribelle che impone la velocità a dei vecchi “carrettoni”. Per questi veicoli il discorso dell'omologazione passa obbligatoriamente attraverso canali esteri, anche se è sempre più difficile riuscire ad avere l'approvazione delle varie Motorizzazioni. Più invasive sono le modifiche al veicolo, e più si incontreranno difficoltà fuori e dentro il confine nazionale. Cambiare il motore, gli interni, e sopratutto la carrozzeria, non è equiparabile a montare accessori quali gancio traino o misure di gomme alternative, che di solito si chiedono sui veicoli più recenti. Quello che spaventa ulteriormente il possessore di esemplari unici, è infatti il controllo delle Motorizzazioni italiane, vero spauracchio anche per chi possiede un'auto completamente originale. Molti mi chiedono quale sia la via più semplice e veloce per ottenere le targhe italiane senza “imprevisti”; nel caso degli hot rod omologati all'estero, la via più normale, sarebbe quella di far parlare le circolari europee, quando prevedono che lo Stato di destinazione del veicolo deve accettare le omologazioni e tutto quanto riportato sulla documentazione estera di provenienza. Al massimo potrebbero volere un collado per verificare l'effettiva “fotografia” del veicolo prima di emettere la carta di circolazione, ma questo è comunque uno scrupolo maggiore da parte dei funzionari italiani, che molto spesso sfocia nell'abuso d'ufficio quando respingono a prescindere l'immatricolazione di una vettura, solamente perchè non è di loro conoscenza. In termini di procedure, la terminologia “facile” e “semplice”, quando si tratta di customizzazioni e hot rod, non deve essere usato in modo tanto leggero. Spesso è un vero pellegrinaggio che si conclude magari dopo mesi di tempo, ma quasi sempre si trova una strada. Il rammarico è constatare che il lavoro di molti artigiani e fior fiore di meccanici viene troppo facilmente snobbato e catalogato come lavoro non professionale, quando molto spesso la massima competenza tocca addirittura la forma d'arte.