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American and Classic Cars Blog



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Ottobre 2012




German american cars


Domanda

Buongiorno sono un vostro lettore della provincia di Catania. Volevo farvi i complimenti per le informazioni che ci date ogni mese e perche' riuscite a migliorare sempre di piu' ogni anno. Spero che non ci abbandonerete mai perche' siete il nostro unico punto di riferimento. Volevo anche fare una domanda per sapere se potete aiutare anche me con un problema che ho avuto. Ho trovato in Polonia una Dodge Viper ad un prezzo molto interessante e l'ho comprata da un concessionario polacco. Mi hanno dato tutti i documenti di circolazione che erano tedeschi e io l'ho portata in Italia per immatricolarla. Sono andato in una agenzia con i documenti e loro mi hanno portato la pratica alla motorizzazione. Questi pero' non vogliono immatricolarla perche' hanno visto che la fattura di acquisto era della Polonia mentre i documenti sono della Germania. Ho chiamato il concessionario e mi ha detto che per loro la vendita e' regolare e non possono farmi una fattura tedesca perche' loro sono polacchi. Vi chiedo se vi e' gia' capitato di sentire questo problema e se sapete come risolvere. In ogni caso vi ringrazio perche' siete fortissimi. Ciao a tutti e viva le auto americane!
Renato da Catania

Caro American Driver, ti ringraziamo per i complimenti che ci hai dedicato, fanno sempre un enorme piacere perchè conosciamo l'attaccamento e la sincerità dei nostri lettori. Detto questo, cercherò di dare una dimensione logica al tuo problema e proporti qualche soluzione che spero potrà esserti di aiuto. Ha ragione il concessionario tedesco quando afferma che la sua vendita è regolare. La proprietà di un bene mobile (quale è l'automobile), non si trasferisce con una immatricolazione o con una trascrizione del proprio nome sui documenti di circolazione o di proprietà; avere un documento a proprio nome significa solamente dare pubblicità ad un atto giuridico avvenuto in precedenza. La pubblicità non è altro che rendere pubblico quello che le parti hanno convenuto e stipulato. Persino quando si vende una normale auto italiana, si dichiara nell'atto “di aver verbalmente venduto” in precedenza, magari anche solo con una stretta di mano, e con il pagamento del veicolo. L'atto serve solo a dare l'ufficialità ad un affare già concluso tra le parti, e a trascrivere questo “negozio” negli archivi dello Stato, così che quest'ultimo possa prenderne conoscenza e rilasciare i documenti a nome del nuovo proprietario. Prova ne è il fatto che un titolo attestante il trasferimento della proprietà, non perderà il suo valore nel tempo, anche se non è mai stato utilizzato o trascritto per alcuna formalità. Al massimo darà origine al pagamento di sanzioni per il ritardo con cui verrà utilizzato, ma il suo potere sarà sempre lo stesso. Pertanto, la fattura con cui hai acquistato la Viper, trasferisce di fatto la proprietà a te stesso, e questo è indubbio, oltre che legittimo. Ma ha ragione anche la Motorizzazione nel sollevare perplessità sulla procedura in essere. Il Ministero dei Trasporti infatti, dice che in caso di importazione di un veicolo acquistato presso un rivenditore, il richiedente l'immatricolazione deve esibire i documenti esteri originali, accompagnati dalla copia della fattura di vendita del commerciante estero, sottintendendo dello stesso Paese di provenienza del veicolo. Questo perchè il Ministero, ragionando sempre con vedute molto ristrette, non ha mai considerato che il libero mercato fosse una realtà assodata, e che quindi un veicolo con documenti tedeschi potesse essere venduto da un commerciante polacco, senza che quest'ultimo lo avesse immatricolato nel suo Paese. Ecco che quindi si generano tutti i dubbi su come gestire o se autorizzare o meno questa nazionalizzazione. Già, perchè nei casi non previsti dalle circolari in vigore, gli uffici provinciali della Motorizzazione dovrebbero fare dei quesiti al Ministero, e attendere che una risponda in merito. Inutile dire che molto spesso la risposta arriva quando nessuno si ricorda più di quale pratica si tratti. Sempre che arrivi. Ecco allora le mie tre soluzioni: la prima, che è la più semplice, sarebbe quella di interpellare altri uffici per vedere se gli sia già capitato di gestire una casistica uguale (e per esperienza ti assicuro già che è così); nella seconda ipotesi, chiedere al venditore di immatricolarsi (e successivamente radiare per esportazione) il veicolo in Polonia (a tue spese), così da avere tutti i documenti dello stesso Stato; nella terza e ultima ipotesi, ti consiglierei di immatricolare il veicolo a tuo nome in Germania, e di chiedere la nazionalizzazione con i documenti tedeschi. In quel caso non ti servirà più esibire la fattura polacca in Italia. A te la scelta.

Omologazione


Domanda

Spettabile Redazione di American Drive, rivolgo questa domanda per la rubrica del Sig. Concone, in merito ad un quesito da sottoporre, nella speranza di vedere pubblicata questa mia richiesta. Sono il dott. Gaetano R. e vivo nella splendida Umbria, dove esercito anche la mia attività di Avvocato. Nonostante il mio aplomb inglese, nel weekend amo scatenare la mia passione a stelle e strisce insieme ai miei amici fuoristradisti, tutti possessori di Wrangler JK. A questo proposito volevo sottoporre il mio problema. Ho importato un Jk dalla Germania, con diversi accessori già montati sul fuoristrada (verricello, snorkel, bullbar e pedane), ma in fase di immatricolazione in Italia, la Motorizzazione mi ha emesso un libretto senza riportare tutti questi accessori. Da ricerche più approfondite, è risultato che il veicolo fosse già stato immatricolato in Italia attraverso la rete ufficiale Jeep, e che all'epoca fosse privo di tutte queste particolarità. Prima di far valere le mie ragioni presso la Motorizzazione, volevo un Suo gentilissimo parere su quanto appena esposto, in particolare se secondo Lei gli accessori siano stati “omologati” con qualche procedura poco chiara, e quindi ignorati dalla Motorizzazione per questo motivo. La Sua risposta sarà gradita anche dagli altri appassionati del gruppo, che hanno in previsione di seguire il mio percorso di acquisto in Germania. Ringrazio sin d'ora e Le rinnovo la mia stima per il lavoro svolto.
G.R.

Gentilissimo Avvocato, o per meglio dire, caro American Driver, qui siamo una grande famiglia, ed i formalismi li lasciamo in altri ambiti. Ti ringrazio per la fiducia che riponi nelle nostre risposte, speriamo di essere sempre di aiuto per veder crescere un settore che si fonda esclusivamente sulla passione di chi lo vive. Penso che la questione sia inquadrabile in un ambito piuttosto semplice. O i documenti tedeschi non contenevano queste modifiche (capita spesso di vedere accessori non riportati sul libretto), oppure, in fase di disamina della documentazione, il funzionario ha trovato il numero di telaio già esistente in archivio, e pensando (erroneamenete) che si trattasse solamente di un veicolo che rientrava in Italia (senza verificare se ci fossero state modifiche nel frattempo), si è agganciato al numero di omologazione esistente nel sistema informatico, che evidentemente non riportava tutti gli accessori installati a posteriori. Ecco che inserendo quell'omologazione, non poteva non uscire una carta di circolazione come da veicolo ufficiale. Come controprova, puoi verificare il codice presente sulla carta di circolazione al punto K: se trovi che non inizia con EU, allora significa che quanto ho ipotizzato è pienamente vero. Nel primo caso, cioè in mancanza dell'annotazione degli accessori, potrai fare ben poco, in quanto per la Motorizzazione non sono nemmeno esistenti sul veicolo. Nel secondo caso invece, puoi tranquillamente chiedere la rettifica della carta, facendo valere la documentazione tedesca presentata.