Gentile Redazione, sono un affezionato lettore un po' stagionato ma per i miei trascorsi
lavorativi sempre attento al mondo americano con una forte passione per le sue auto. Sono un
vostro estimatore da molti anni e ogni mese non mi faccio mancare la vostra rivista. Complimenti
vivissimi da parte di tutti noi appassionati. Trovo molto interessante lo spazio che dedicate
alle questioni burocratiche e alcune indicazioni mi sono state molto utili nel corso degli anni,
soprattutto per quanto riguarda le auto storiche.
Vengo subito al dunque, cercando di avere l'ennesimo aiuto sfruttando la vostra competenza. Sono
due mesi che leggo e sento nei telegiornali della radio e della televisione, che si parla
continuamente dei nuovi rinnovi della patente. Se ne sono sentite tante versioni, ognuno ha
detto la propria e come succede sempre in Italia nessuno ci ha capito nulla. Non sono riuscito
nemmeno a capire quando partirà o se è già partita questa nuova legge. La cosa mi interessa
particolarmente perchè tra qualche mese mi scade la patente e non so come mi dovrò comportare o
quali documenti devo preparare. Azzerando tutto quello che hanno detto giornali e tv, potete
fare un discorso molto terra-terra sulla questione? Credo che sia un argomento di parecchio
interesse per tutti.
Un grazie anticipato per la risposta.
Franco - Gerenzano
Caro Franco, hai proprio ragione. Tanto l'argomento è di interesse collettivo, quanto si sono
impegnati per fare le cose complicate. E per fortuna in Italia c'è il Ministero delle
Semplificazioni, altrimenti chissà dove saremmo. Facciamo un passo indietro prima di vedere
nel concreto quale sia la nuova procedura di rinnovo patente, e cerchiamo di capire il
perchè si è arrivati a tutto questo bailamme.
Il vecchio sistema prevedeva che la patente fosse rinnovata mediante l'apposizione di un
bollino adesivo sul vecchio documento. Tale bollino però non veniva riconosciuto all'estero,
in quanto, oltre a non riportare nessun timbro identificativo, era di facile falsificazione
e deterioramento. Molti erano i casi di connazionali che in un Paese straniero non
riuscivano a noleggiare un'automobile esibendo la patente rinnovata con il tagliando
adesivo. Per non parlare dei bollini che si scolorivano dopo pochissimo tempo, tra le pieghe
del portafoglio. L'Unione Europea aveva già imposto da tempo un cambiamento in merito, e tra
un rinvio e l'altro si è arrivati al punto di non poter più prorogare. Come di consuetudine
i nostri governanti hanno affrontato il problema con la solita incompetenza, aggiungendo
alla ricetta anche gli ingredienti della fretta e della mancanza delle strutture necessarie
per fare il “salto di qualità”. La miscela è stata esplosiva.
Già, perchè la nuova procedura prevede che alla domanda di rinnovo patente, segua ogni volta
il rilascio di un nuovo documento contenente i dati aggiornati dell'intestatario ed il
cambio della foto con una più recente. L'utente dovrà ricevere la nuova patente, a casa
propria, entro tre giorni dalla visita medica. Questo visione semplicistica, va però
inquadrata nel vasto ambito degli adempimenti connessi ad ottenere questo risultato. Innanzi
tutto troppe sono le patenti che hanno problemi cosiddetti di “non rinnovabilità”, molto
spesso per motivi banali di disallineamento archivi (doppi nomi, codici fiscali inseriti
sbagliati, mancanza dei dati relativi alla residenza, ecc...), situazioni che possono essere
sanate nel giro di qualche giorno, ma che non permettono l'emissione immediata del
documento. Secondariamente l'utente deve produrre delle fotografie (costo a suo carico) da
utilizzare per la nuova patente. Infine, sottoporsi alla visita medica in una struttura che
sia in grado di trasmettere in tempo reale al Ministero, tutti i dati relativi al buon esito
dell'accertamento sanitario, nonché la fotografia in formato digitale, i dati
dell'intestatario, ecc...
Le strutture che in teoria sono abilitate a questa operazione sono: tutte le ASL locali, le
Agenzie Pratiche Auto, le Delegazioni Aci, ed i medici militari abilitati. Abbiamo detto “in
teoria” perchè al lato pratico chi è abilitato può non avere la struttura tecnico –
informatica per la trasmissione dei dati. Proprio qui è successo il grande caos dall'8 di
febbraio (data di entrata in vigore della nuova legge), la maggior parte delle ASL non ha
nemmeno ricevuto le dovute direttive su come procedere alle operazioni di invio dati, mentre
molte altre non hanno ricevuto dalle Regioni gli scanner e i computer necessari per svolgere
questa attività. Mancanza di organizzazione e sopratutto mancanza di fondi. Inutile il
tentativo da parte delle Regioni di chiedere una proroga al Governo, che ha fatto finta di
non sentire. Da qui i numerosi disservizi estesi su tutto il territorio nazionale.
Come muoversi quindi in questa jungla burocratica?
Va detto che in questo periodo le strutture sanitarie pubbliche sono le prime ad invitare la
propria utenza ad utilizzare altri canali, alcune addirittura sono ai limiti
dell'interruzione del pubblico servizio. E' consigliabile quindi evitare le ASL in questa
fase di start up, e recarsi presso una delle altre strutture sicuramente più flessibili. La
documentazione necessaria è la seguente:
-patente originale
-carta d'identià
-codice fiscale
-due foto tessera (nel caso la patente fosse rinnovabile in automatico)
-versamenti postali di euro 9,00 ed euro 16,00
A quanto sopra andranno sempre aggiunti i costi della visita medica, del recapito della
patente con posta assicurata, e i diritti della struttura dove vi recherete per la pratica.
A tal proposito va sottolineato come i mass media abbiano elencato solamente i costi dei
bollettini postali, dimenticandosi molto spesso che sia il medico che le Agenzie /
Delegazioni ACI o altro, non lavorino purtroppo gratuitamente. Questi ovviamente sono
importi che si aggiungono ai soli versamenti postali, ma che qualcuno ha cercato di far
passare in secondo piano pubblicizzando la procedura come “veloce ed economica”.
Per il momento ha portato solo disordine.
Ciao ragazzi, vi leggo dalla provincia di Bari. Qui di auto americane ce ne sono poche, per
fortuna che mi rifaccio gli occhi con il vostro giornale. Mi piacerebbe avere una risposta a
questa domanda. Un mio amico ha preso una macchina in Germania con una serie di accessori
montati e scritti sui documenti tedeschi. Prima di comprare la macchina aveva chiesto alla
Motorizzazione se c'erano problemi per avere questi accessori segnati anche sul libretto
italiano e gli hanno risposto che li avrebbero messi. Quando però ha fatto l'immatricolazione in
Italia, sul libretto non hanno scritto niente, ma gli hanno dato la copia dei documenti
tedeschi. Visto che vorrei prendere anch'io una macchina in Germania con delle gomme maggiorate,
vorrei essere tranquillo di non avere brutte sorprese. Potete darci una risposta? Saluti e
complimenti per la rivista.
Francesco – prov. Bari
Caro Francesco, la macchina della burocrazia è sempre in movimento. Peccato vada spesso dalla
parte opposta la nostra. Fino ad ottobre 2013 le Motorizzazioni riportavano integralmente
sulle carte di circolazione italiane le annotazioni presenti sui documenti esteri (parliamo
di kit estetici, scarichi, kit di rialzo, sedili sportivi, e altro). Poi, la circolare
chiarificatrice del Ministero che si è espresso in termini diversi. Tutto quello che non è
soggetto alle normali annotazioni sulle carte di circolazioni italiane, e tutto quello che
solitamente non è oggetto di collaudo sul nostro territorio non deve essere riportato sui
documenti nazionali, ma è sufficiente tenere allegato il libretto estero debitamente
vidimato dalla Motorizzazione italiana.
Viceversa, tutto quello che solitamente viene collaudato in Italia dovrà continuare ad
essere riportato, come ad esempio i pneumatici in alternativa, il gancio traino, l'impianto
GPL, e altro.
Il legislatore ha più che altro voluto regolamentare non tanto i veicoli americani, che ben
poco hanno in fatto di pesanti modifiche, quanto piuttosto alle auto tuning. Quello che però
non è stato previsto dal legislatore, è che non annotando le modifiche sui documenti
italiani, in caso di smarrimento delle copie del libretto estero non si avrebbe più traccia
delle omologazioni degli accessori precedentemente effettuate da un altro Paese. Il
proprietario della macchina si troverebbe così a non poter più utilizzare regolarmente il
proprio veicolo, con tutte le conseguenze e i danni anche economici che possono derivarne.
Il tuo amico quindi è in regola con quanto rilasciato dalla Motorizzazione. Per il caso dei
tuoi pneumatici invece, il problema non si pone perchè quella specifica deve essere presente
sulla Carta di Circolazione italiana.
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