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Giugno 2013




Straniero posso guidare macchine straniere?


Domanda

Gentilissima redazione di American Drive. Innanzitutto complementi per la vostra rivista perche e la numero uno in Italia e l'unica. Io sono un cittadino messicano che due anni fa ho importato una Mustang gt 1965 con targhe dal Messico, e una El Camino 1984 con targhe della California. Ho pagato le tasse per lo sdoganamento ecc. Le auto non sono immatricolate italiane ancora,ho pagato solo le tasse della dogana. Mi hanno detto che essendo io straniero posso guidare le macchine con le targhe originale e non ho bisogno di immatricolarli. Tutto questo con il argomento che io non sono cittadino Italiano e quindi le macchine li potrei guidare anche con le targhe originali in Italia. Domanda; E vero questo? Grazie mille e continuate cosi che siete i numeri uno.
Ricardo.

Caro American Driver, la tua condizione di cittadino straniero potrebbe concederti, per una volta, dei vantaggi. La legge italiana infatti, pone dei limiti ben precisi sulla circolazione delle auto con targa estera, ma solamente per chi è regolarmente residente sul territorio nazionale. Non è quindi la cittadinanza ad essere importante, ma la residenza. Se tu avessi la residenza all'estero (oltre che la cittadinanza), non avresti nessun problema a circolare con targhe estere, purchè gli obblighi doganali siano assolti ed il veicolo sia assicurato. Questo è il caso, per esempio, di molti cittadini europei che vengono nel nostro Paese per motivi di lavoro, e portano al seguito la loro automobile. Solitamente però, chi arriva da molto lontano non lo fa per brevi periodi di tempo, altrimenti non si comprerebbe o non si importerebbe due macchine (pagandone i diritti doganali), per poi doverle rispedire nel Paese finale. Ritengo più probabile che tu possa rientrare tra i cittadini stranieri che hanno acquisito residenza in Italia, e quindi che siano assoggettati agli obblighi di targatura dei loro veicoli, entro un anno dall'avvenuta importazione. La bolla doganale fa fede in caso di controllo da parte degli organi competenti, i quali verificheranno la data di ingresso dell'auto e constateranno eventuali presupposti per il fermo del veicolo. Chi risiede in Italia, infatti, stabilisce la propria dimora in modo stabile ed inequivocabile nel nostro Paese, ragion per cui, deve assoggettarsi alle regole come tutti i cittadini italiani, così anche per gli altri documenti necessari alla guida, quali la patente e l'assicurazione. Non di meno sicuramente il pagamento del bollo, che sappiamo può innescare meccanismi fiscali molto antipatici in caso di ritardo prolungato o di evasione, come per esempio l'iscrizione del fermo amministrativo al PRA. La questione del riconoscimento della residenza italiana, può in alcuni casi non essere così semplice per le forze dell'ordine, sopratutto quando il conducente presenta tutta la documentazione estera, compresi quelli personali non convertiti. E' anche vero che è difficile verificare sulla strada la residenza di una persona in mancanza di elementi certi, ma è altresì vero che esibire documenti non aggiornati nell'intento di dichiarare dati personali non più attuali, è reato. E' importante fare poi una ulteriore attenzione alla bolla doganale. Se al momento dell'importazione non avessi ancora ottenuto la residenza in Italia e fosse stato fatto il pagamento dei soli diritti doganali senza assolvimento di IVA (come per le importazione private ad uso turistico), al momento della nazionalizzazione si dovrebbe integrare l'importo già versato, con l'aliquota IVA dovuta al momento attuale.

Pagare la dogana?


Domanda

Spett.le A.D. e P.Concone Ho molta difficoltà a reperire informazioni sulla corretta procedura per acquistare una macchina d'epoca usa, situata ora in Polonia, (solo arrivata e sdoganata). Se acquisto con i relativi documenti in regola, devo pagare l'iva e la dogana quando arrivo in italia? Le info in questo campo sono fumose e ognuno dice la sua. E purtroppo non ci capisco più nulla . Oggi l'agenzia di pratiche mi ha detto che le importazioni di auto da usa sono bloccate! E che per forza bisogna passare da uno stato estero esempio Germania. È possibile avere una linea guida univoca per chi acquisata in usa e per chi acquista in europa ? Grazie e complimenti per rivista!
Saluti da Alessandro , Modena

Caro American Driver, per poter stilare una guida completa per l'importazione dei veicoli USA, non basterebbe lo spazio di tutta la rivista. Innumerevoli sono le casistiche da considerare e i moltepliciti fattori che possono incidere sul percorso di nazionalizzazione. La tua domanda si compone di due parti, una che riguarda le importazioni comunitarie di veicoli provenienza USA, mentre l'altra concerne veicoli di provenienza diretta americana. Dal punto di vista IVA, la norma è spesso poco chiara, sopratutto nei casi particolari come per i beni già sdoganati in altri Stati dell'Unione Europea. Il principio base, è che, nei casi di acquisti tra privati di veicoli usati, l'IVA vada corrisposta al momento dell'entrata dell'auto nella Comunità Europea, quindi in Polonia. Il successivo acquisto, è da intendersi comunitario, poiché di fatto il bene è già sdoganato in favore di un soggetto polacco, che si configurerà come venditore in caso di cessione del mezzo. Per evitare fenomeni di transito massivo di veicoli negli Stati che applicano aliquote inferiori a quelle applicate nel Paese di destinazione finale del bene, la norma prevede che si versi una integrazione di IVA nella nazione finale, se questa risulta insufficiente rispetto a quanto previsto dalla legge dell'ultimo Stato di destinazione. In buona sostanza, se comprassi un veicolo mai immatricolato nella CEE (quindi con documenti americani), e lo importassi in Italia, dovresti controllare sulla bolla doganale quanto fosse l'aliquota applicata al momento dello sdoganamento dell'auto. Se questa fosse inferiore al 21%, dovresti pagare l'integrazione sulla base di quanto dichiarato precedentemente. Questo perchè il veicolo sarebbe stato sdoganato in un Paese a cui il bene non è destinato per l'utilizzo finale, in parole povere non immatricolato nello Stato in cui viene sdoganato. Diverso sarebbe il discorso di un veicolo americano già immatricolato nella Comunità Europea; in questo caso, nulla sarebbe dovuto in fatto di IVA, sempre che si tratti di auto usate e di acquisti effettuati da soggetti privati. L'auto sarebbe già comunitaria a tutti gli effetti, di conseguenza l'IVA avrebbe rilevanza solamente nei soggetti passivi d'imposta, oppure per i veicoli considerati nuovi (entro 6 mesi dall'immatricolazione, ed entro 6000 km). L'importanza di avere documentazione europea, sgombra il campo da parecchi problemi; dell'IVA abbiamo già detto, ma anche il discorso tecnico è fondamentale. Trovarsi a nazionalizzare un'auto con la scheda tecnica tedesca, non è come cercare di immatricolare una macchina con Title americano, il più delle volte impossibile, se non con annotazioni di deroghe che possono creare serie diatribe con le Forze dell'Ordine. I problemi che stai riscontrando con la tua agenzia testimoniano questa difficoltà, anche se affermare che le importazioni delle auto provenienti dagli Stati Uniti siano bloccate, non è affatto vero, grazie a Dio. Forse il malinteso sta nel fatto che non sono bloccati gli acquisti delle auto in USA, ma bensì le immatricolazioni dirette di questi veicoli in Italia. Ecco perchè ti dicono poi di passare tramite una documentazione europea, anche se, in ogni caso, non c'è una legge che impedisce di fatto la nazionalizzazione diretta, semplicemente dice che i veicoli devono rispondere a tutte le normative CEE in vigore al momento della richiesta di immatricolazione in Italia. Da qui, sappiamo che il veicolo proveniente USA non può tecnicamente rispondere a tutte le normative CEE in vigore, e sopratutto questa conformità non è mai attestata dalla Casa Costruttrice, nemmeno se effettivamente ci fosse. La via tedesca, o austriaca, o di un altro Paese equivalente, non è di per sé difficoltosa, se ti affidi a chi ne ha cognizione. Il problema sta nell'affrontare delle spese ulteriori per sopperire alla lacune tecniche italiane.