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American and Classic Cars Blog



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Aprile 2009




Bollo pick up, quanto costa?


Domanda

Gentile Redazione, complimenti per la rivista. Ho acquistato questo fuoristrada pick up autocarro 5 posti (si allega fotocopia carta di circolazione). Mi potete indicare quanto costa il bollo visto che gli uffici ACI dicono cifre discordanti ? Chi mi dice che si paga in base alla portata e chi in base ai kw. Attendo una risposta. Grazie e ci vediamo a Voghera. Saluti.
Ivo Actis – Torino

Caro Ivo, c'è un principio di verità in entrambe le cose. Il tuo veicolo (che per i lettori dobbiamo dire dire si tratti di un Dodge Dakota), è immatricolato come autocarro, e storicamente questa categoria ha sempre pagato il bollo sulla portata effettiva espressa in quintali. Ancora oggi è così, ma ci sono delle eccezioni. La Regione Piemonte, di cui tu fai parte, stabilisce che per gli autocarri che abbiano la carrozzeria identificata con il codice F0 (furgone), che siano allestiti con 4 o più posti a sedere, e che rispondano con un rapporto potenza / peso inferiore al valore di 180, si debba versare la tassa proporzionalmente ai kw anziché alla portata, assimilandosi di fatto più alle autovetture piuttosto che agli autocarri. Se ti volessi applicare in calcoli matematici, ti indico la formula per calcolare il valore esatto del rapporto: (ti metto il link http://www.regione.piemonte.it/tributi/auto/autocarri.htm vai in fondo alla pagina). Fortunatamente la Regione Piemonte ha predisposto il calcolo automatico della tassa, di modo che qualsiasi riscossore tu possa trovare, non potrà far altro che chiederti il pagamento corretto indipendentemente dalle informazioni sbagliate che potrebbe darti.

Un'americana inglese


Domanda

Spett.le American Wheels, la vostra rubrica sulla consulenza delle auto americane è molto preziosa, come lo è tutta la rivista. Da questa rubrica ho già imparato molto, ma volevo farvi alcune domande: se dovessi importare un’auto americana d’epoca dall’Inghilterra devo sempre sdoganarla? Le leggi inglesi permettono delle pratiche semplici? Potete darmi dei consigli? Se potete darmi una risposta vi ringrazio. Saluti.
Piero Tarcuino – Calenzano (FI)

Carissimo Piero, non sapendo se questo ipotetico veicolo sia già targato inglese oppure no, mi costringi a lavorare il doppio per darti una risposta esauriente. Ma il lettore ha sempre ragione, per cui mi rimbocco le maniche e passo ad analizzare entrambe le casistiche. Se l'auto fosse già targata inglese, rappresenterebbe a tutti gli effetti un veicolo comunitario, e quindi non soggetto a tutta quella serie di adempimenti doganali e di IVA a cui dobbiamo sottostare per i beni extra Cee. L'unica tua preoccupazione sarebbe quella di ottenere la dichiarazione delle caratteristiche tecniche (che sono sicuro potresti riuscire ad avere con il tramite di una buona agenzia), e una scrittura privata di vendita (o fattura) per dimostrare la lecita provenienza del bene. Se viceversa il tuo veicolo fosse solo “parcheggiato” nel Regno Unito, dovresti adempiere agli obblighi doganali come se provenisse direttamente dagli USA. Nel caso fosse già stato sdoganato in Inghilterra, anche solo per una targa temporanea a tuo nome, ma non immatricolato in via definitiva ad un cittadino inglese, devi comunque presentarti all'Agenzia delle Dogane per il pagamento dell'IVA dovuta sull'acquisto. Ricordate, cari lettori, che per risultare “cessione comunitaria” (e quindi esente da IVA e dogana), deve esserci una vendita tra due soggetti facenti parte della CEE (stiamo parlando di un caso di compravendita tra privati); non è sufficiente considerare comunitario un veicolo provenienza USA che sia stato immatricolato (anche provvisoriamente) in Germania o in Inghilterra a vostro nome, entrando in Italia successivamente. Ti ringrazio per la stima dimostrata chiedendomi consiglio, ma avendo pochi elementi a disposizione non posso avventurarmi più di tanto. Tienici comunque informati.




Uno chevy alla prova dei fumi


Domanda

Ciao American Wheels, sei fantastica! Ho deciso di scriverti perché vorrei sapere se avrò problemi con la revisione del mio Chevy pick up del ’94. Siccome a breve mi scade la revisione e il mio mezzo ha un chip che elebora la centralina, il filtro dell’aria sportivo e altre piccole cose, vorrei sapere se con queste modifiche passerà alla prova dei fumi e se posso avere dei problemi in fase di revisione. Anche perché dalle mie parti di pareri se ne sentono di tutti i tipi, chi dice che non se ne accorge nessuno e c’è chi dice che non passerà. Grazie e buon lavoro.
Marco – Monfalcone (GO

Caro Marco, “voltati e appoggia le mani sul cofano” potrebbe essere ciò che senti dopo aver portato alla revisione un veicolo in queste condizioni. Ci scherziamo un po' su, ma ricordiamoci bene che dispositivi che modificano le prestazioni dei veicoli (come per esempio le centraline modificate), non sono assolutamente legali in Italia. Questo è bene ribadirlo chiaramente. Se poi ci troviamo al bar a fare osservazioni su quanti cavalli possa rendere una centralina e quanta “birra” possa mettere al tuo motore, questo è un discorso che esula dal violare la legge. Un po' come quando all'epoca del proibizionismo non veniva vietato alle persone di disquisire su quanto fosse meglio accompagnare una partita a carte con una bottiglia di buon whisky. Detto questo, capirai che stai inquadrando il problema da un punto di vista sbagliato: non è tanto se passerai la revisione o se i fumi saranno regolari, quanto piuttosto che quei dispositivi in revisione non ci devono essere, indipendentemente se il controllore si accorga oppure no. Quindi non è il problema dei fumi, ma delle modifiche. I fumi possono risultare anche regolari, ma il controllo (se fatto a dovere) non potrà avere esito positivo. Ad ogni buon conto, se vorrai sapere a priori i parametri relativi alle emissioni inquinanti, potrai sempre recarti in un'officina autorizzata per il controllo dei gas di scarico (i famosi “bollini blu”), e provvedere ad una pre-revisione ad un costo irrisorio. In questo modo potrai regolarti sui parametri di scarico, qualora vorrai portare il veicolo così come si trova. Se poi avrai fortuna per il fatto che in fase di revisione nessuno si accorgerà di ciò che hai montato, il tagliando di controllo “regolare”, non ti salverà in ogni caso da ulteriori e più approfonditi accertamenti degli organi competenti sulla strada. Uomo avvisato....

Un anno di tempo


Domanda

Spett.le rubrica Wheels On Paper, mi rivolgo a voi per chiedere un chiarimento. Io sto restaurando una Corvette del ’68 e credo che per finirla completamente ci andrà più di un anno, perché il mio tempo libero non è molto, ma sono già in possesso della scheda ASI che avevo richiesto circa 6 mesi fa quando ho comprato la macchina. Ora la Corvette è praticamente tutta smontata. È vero che la scheda ASI ha una validità di un anno per essere valida al collaudo? Ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.
Renzo Garuffi – Alessandria

Ciao Renzo, immagino che se dovessi dirti di si (e cioè che ha una scadenza), ti butteresti all'istante dalla finestra. Per questo allungherò un po' la risposta per guadagnare del tempo prezioso ai tuoi soccorritori. Facciamo un ragionamento puramente logico: se la tua Corvette possiede i requisiti di storicità oggi, significa che, fatto salvo il mantenimento dell'integrità, delle condizioni d'uso e dell'originalità, li possiederà sempre. E' quindi illogico che un tale certificato debba contenere una scadenza, dato che tuttavia, una “scadenza” l'ha già superata, e cioè sono scaduti i tempi per non essere considerato veicolo storico. Prenditi quindi tutto il tempo necessario per il tuo restauro, e se qualcuno (come noi) ti prende in giro sulla scadenza della tua scheda Asi, “non ragionar di loro, ma guarda e passa”.