since 1962



American and Classic Cars Blog



All about classic cars and not


Luglio 2009




Americane dalla svizzera


Domanda

Spett.le American Drive, prima di tutto complimenti per la rivista. Vi scrivo per rivolgermi alla rubrica della burocrazia su quattro ruote, ponendovi alcune domande alle quali sicuramente mi saprete rispondere. Considerando che il l’euro ha ormai raggiunto quota 1,50 sul franco svizzero, mi consigliate di importare un’auto americana dalla Svizzera? Non sto parlando di auto d’epoca, ma di auto con al massimo 10 anni. Si è obbligati a sdoganare l’auto al passaggio della frontiera o si può fare anche presso gli uffici di residenza? Mi potete cortesemente spiegare tutta la procedura? Esempio: se trovassi un’auto a Zurigo, quando vado a ritirarla quali documenti mi devo far lasciare per venire in Italia direttamente con l’auto? Si può targare in Italia un’auto americana con circa 10 anni di età? Scusate la quantità di domande, ma per non avere sorprese mi rivolgo a voi che siete sicuramente i più competenti in materia. Grazie dell’aiuto.
Giovanni Restin – Verona

Caro Giovanni, sicuramente avrai un piacevole ricordo di questa nostra risposta, visto che oltre ad essere pubblicato, sei anche stato prescelto per essere il primo ad inaugurare questa rubrica. Il tuo quesito tocca un tema sempre “caldo”, vuoi perchè la Svizzera ci è confinante, vuoi perchè il mercato dei veicoli americani in territorio elvetico è sempre fiorente. Per valutare la convenienza di un acquisto in Svizzera, possiamo anche tralasciare le previsioni economiche sull'andamento dei cambi, per concentrarci sul classico “conto della serva”. A parità di modello e di condizioni del veicolo, il mio consiglio è sempre quello di cercare prima in Germania. I tedeschi sono grandi appassionati e divoratori di auto (anche americane) e anche tramite i noti siti internet puoi trovare veramente di tutto. Il prezzo d'origine non è così conveniente come acquistare negli Stati Uniti, però ti può risparmiare molte spese di trasporto, di dogana, di adattamenti tecnici del veicolo (gruppo ottico, cinture, ecc...), e tutta quella procedura di immatricolazione tedesca che ti consentirebbe di immatricolare il veicolo in Italia senza problemi (abbiamo sviluppato ampiamente questo aspetto nel numero 1 di “American Drive”, e a chi se lo fosse perso consigliamo caldamente di recuperarlo). C'è inoltre una questione di tempo di cui tener conto. Far arrivare un veicolo dagli States e sottoporlo a tutta la trafila in Germania non poi così rapido. Ciò che penalizza la Svizzera invece, è solamente il discorso dei dati tecnici, indispensabili per nazionalizzare un veicolo di appena dieci anni d'età. Non potendo ottenere nessun documento tecnico valido per l'Italia, occorrerebbe passare forzatamente in Germania e “bruciare” di fatto tutta la convenienza dell'acquisto in franchi. In applicazione ad una circolare del Ministero dei Trasporti addirittura molti uffici provinciali della Motorizzazione Civile, richiedono addirittura una dichiarazione di rispondenza alle normative CEE del veicolo. So che di fatto smonto tutte le tue intenzioni per acquistare una macchina che magari avevi già addocchiato (forse a Zurigo...), ma devi tener conto l'aspetto della documentazione che, come ribadito nel nostro numero d'esordio, è proprio fondamentale per quanto riguarda le auto a “stelle e strisce”. Per tua completezza d'informazione, posso però chiarirti le idee su quanto mi hai domandato. Per effettuare un acquisto corretto (fermo restando la questione dei dati tecnici che non potrai ottenere), dovrai farti rilasciare una fattura di vendita dal rivenditore dell'auto, unitamente alla “licenza di circolazione” (l'equivalente della nostra carta di circolazione”), con i timbri di annullamento per la definitiva esportazione. Tale documento deve essere legalizzato o “apostillato” dall'autorità cantonale di competenza, ovviamente a pagamento e non in giornata. Una volta fatto tutto questo, occorre sdoganare l'auto al passaggio della frontiera. Se al transito del confine non ce n'è la possibilità (spesso in frontiera rimandano agli uffici doganali “periferici”, sopratutto se si transita in orari notturni), ci si può rivolgere a qualsiasi Agenzia delle Dogane d'Italia. Sicuramente è una prassi che deve essere fatta, sia per obblighi di legge, sia perchè la bolla doganale e il contestuale pagamento di IVA e dazi, sono indispensabili per poter immatricolare un veicolo. Attenzione quindi a non valutare sempre un acquisto dal punto di vista economico.

Esemplare unico


Domanda

Ciao American Drive, la sorpresa di trovarti in edicola è stata grande, continuate nel vostro viaggio come scrive il direttore! Tra le tante cose che vorrei chiedere ce né una che non mi è mai stata chiara: cosa significa in Italia omologazione come “esemplare unico”? Se dovessi acquistare un hot rod assemblato in kit negli USA, con tutta la documentazione del costruttore, potrei richiedere l’omologazione come esemplare unico? Tale procedura offre questa possibilità o non centra nulla? Se dovessi invece far fare un progetto da un ingegnere, che certifichi tutte le parti assemblate, c’è qualche speranza di omologare un hot rod? Sarei felice se poteste darmi una risposta. Grazie.
Sandro Vertico – Piacenza

Ciao Sandro, è un piacere per noi poter continuare il nostro viaggio in una casa “tutta nostra”, ma è un altrettanto grande piacere essere accompagnati nel viaggio da ottimi e appassionati lettori come te. Il termine “esemplare unico”, rispecchia alla lettera il suo significato. In Italia l'insieme delle caratteristiche tecniche dei veicoli viene racchiuso in un codice di omologazione, che comprende appunto ogni particolare legato a misura, peso, prestazioni, emissioni inquinanti, ed ogni aspetto relativo alla sua costruzione. E' proprio digitando questo codice di omologazione (fornito dalle Case Costruttrici e precedentemente approvato dal Ministero dei Trasporti), che gli uffici della Motorizzazione riescono a gestire e a stampare le carte di circolazione. Esistono vari tipi di codici di omologazione, anche a seconda degli anni in cui sono stati introdotti: il classico “OM”, l' “OA” (omologazione nazionale), l' “OE” (omologazione europea), il “NAN” (per gli autocarri), e finalmente l' “EU” (esemplare unico). Esistono poi dei codici tecnici che non stiamo nemmeno a menzionare per non causare sonnolenza ai nostri lettori. Quello che trae un po' in inganno il popolo delle quattro ruote, è il fatto che dietro il paravento dell'esemplare unico si possa omologare qualsiasi cosa. Purtroppo non è così. Il codice EU, viene dato dalla Motorizzazione, ogni qualvolta si debba nazionalizzare un veicolo (e quindi emettere una carta di circolazione italiana), dovendo assegnare quindi un'omologazione che però non è riconducibile a nessun codice già assegnato precedentemente, in quanto il veicolo in questione non ha caratteristiche identiche a nessuno di quelli già censiti nel sistema del Dipartimento Trasporti Terrestri. Facciamo un esempio pratico: se tu importassi una Fiat dalla Germania, inserendo le caratteristiche del veicolo non si farebbe fatica a risalire al suo codice di omologazione in quanto trattasi di veicolo prodotto in serie per milioni di esemplari che saranno già transitati e censiti nei sistemi informatici. Viceversa, se tu dovessi nazionalizzare un un veicolo americano che abbia anche solo dei pneumatici diversi da un altro veicolo suo “simile”, non essendo mai stato censito avrebbe un'omologazione “EU”. Ma questa è solo la parte finale di tutta la procedura di controlli e collaudi a cui bisogna necessariamente sottoporsi. Se un'auto non risponde in fase di collaudo ai requisiti per la circolazione in ambito nazionale, non potrà essere nazionalizzata né con codice OA, né con OM, e neppure con EU. E Dio solo sa di quanto “EU” avrebbe bisogno un hot road! Questo risponde parzialmente alla tua sete di omologare un kit proveniente dagli USA, perchè la risposta più completa sarebbe “non ci pensare nemmeno”. Non esiste la possibilità di omologare questi veicoli nuovi in Italia, con provenienza diretta dagli USA. Ci sono delle possibilità in Germania, dove puoi riuscire ad ottenere qualcosa costruendo i kit su telai non recenti, e sottoponendo l'hot road a numerosi (e costosi) test di omologazione. Se sei pronto ad una lunga avventura e non sai come spendere i tuoi soldi, allora può essere un divertente passatempo.




Datemi 20 pollici!


Domanda

Spett.le redazione di American Drive, rubrica Driver Guide, la rivista è molto bella e curata. Complimenti! Forse riuscite a spiegarmi una cosa. Vorrei montare dei cerchi da 20” sulla mia Mustang GT del 2005 comprata in Italia usata l’anno scorso, come hanno la maggior parte delle Mustang in circolazione, ma nel mio libretto la misura massima equivale ai 18 pollici. Come posso fare per aggiornare il libretto? Come mai molte Mustang uguali, già da quando sono state vendute nuove, hanno nel libretto anche i 20 pollici? Ringraziando porgo cordiali saluti.
Remo Cressa – Orbassano (TO)

Caro American Driver, ti ringraziamo per i complimenti. La tua domanda è piuttosto semplice, infatti ciò che è riportato sulla tua carta di circolazione, non è altro che il frutto dei documenti presentati in Italia per la nazionalizzazione. Se i documenti (che presumo fossero tedeschi) e i dati tecnici riportavano correttamente le misure con i cerchi da 20'', allora si tratta solamente di una omissione che potrà essere rettificata in breve tempo e senza nessuna spesa. Se invece i documenti precedenti non riportavano questa misura, allora l'errore è da ricercarsi ancora più a monte, e la faccenda si complica. Inizia con la cosa più semplice, cercando di accertarti se la misura era trascritta correttamente. Hai visto mai che la Motorizzazione per una volta si sia sbagliata...

Revisione (troppo) periodica


Domanda

Salve, vorrei chiedere al vostro esperto di pratiche automobilistiche ogni quanti anni deve andare alla revisione una macchina d’epoca. Ho comprato una Pontiac Trans Am del ’79 appena targata da qualche mese, ma siccome molti dicono che la revisione è ogni due anni come le macchine normali ed alcuni dicono ogni anno, vorrei sapere chi ha ragione. Ringrazio in anticipo. Saluti.
Roberto - Genova

Caro America Driver, ha sempre ragione il Codice della Strada. Ho provato a contraddirlo diverse volte ma non ci sono mai riuscito. L'art. 80 (comma 4) è molto chiaro in proposito, stabilendo che tutti i veicoli “atipici” devono sottoporsi annualmente alla visita e prova. Per veicoli atipici si intendono, oltre ad una svariata miscellanea di categorie di cui nulla ci importa, anche i veicoli cosiddetti storici, come la tua Trans Am. Può essere che gli organi di Polizia e Carabinieri non conoscano bene questa norma e si facciano anche loro ingannare dai due anni; l'importante è che lo sappia tu, e che ti possa regolare di conseguenza.