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American and Classic Cars Blog



All about classic cars and not


Gennaio 2010




Camaro for Italy


Domanda

Spett.le American Drive, vi scrivo perché voglio chiedervi una spiegazione sull’immatricolazione di un auto nuova, o con poche miglia, importata dagli Stati Uniti. Vi chiedo un po’ di cose: se io dovessi comprare come privato una Camaro ultimo modello, qual è la procedura per targarla in Italia. Devo passare per forza dalla Germania? Quelle rivendute dai commercianti qui in Italia come fanno a targarle? Devo cambiare i fanali posteriori e tutti quelli non marchiati CE? E se non esistono, come faccio? Grazie dell’aiuto che potete darmi. American Drive è la mia rivista preferita.
Giorgio – Cinisello (MI)

Caro Giorgio, ti ringraziamo per i complimenti finali, sperando di continuare a soddisfarti cammin facendo. Vedi, il discorso dell'immatricolazione tedesca è spesso ambiguo, nel senso che ufficialmente la legge non ti impone di fare l'immatricolazione in un altro paese europeo (che ha le idee un po' più chiare delle nostre), prima di poter nazionalizzare il veicolo in Italia. Di contro, non è praticamente possibile stare ai requisiti tecnici italiani per poter targare direttamente la tua auto presso la Motorizzazione. Tutto gira intorno alla benedetta scheda tecnica, assolutamente indispensabile per poter “creare” la carta di circolazione; talmente “indispensabile” che in Germania riescono a farne a meno. Ma tant'è. Anche quelle che trovi presso concessionari, rivenditori o importatori non ufficili subiscono il medesimo “trattamento tedesco”. La macchina arriva e viene sdoganata, poi successivamente vengono fatti gli adattamenti tecnici per la circolazione in Italia (luci, stampigliatura del telaio ove necessario, cinture di sicurezza e poco altro), e successivamente immatricolate in Germania con la conseguente radiazione per esportazione. Ovvio che le modifiche devono riguardare tutto il gruppo luminoso, quindi: frecce, luci posteriori, retromarcia, retronebbia e fari anteriori. Il punto non è se troverai i pezzi, ma quanto ti costeranno. Buona ricerca.

Autocarro privato


Domanda

Spett.le American Drive, spazio Driver Guide, vi spiego il perché della mia e-mail. Sono in procinto di comprare uno Chevrolet Tahoe del ’96 targato italiano e omologato autocarro. L’agenzia dove mi sono rivolto mi ha detto che c’è un problema, in quanto l’auto è intestata ad una ditta e io come privato non potrei intestarmela. Chiedo a voi che siete esperti in materia: come privato posso comprare un autocarro usato anche se era intestato ad una ditta?
Francesco - Pistoia

Pensavo che “il motivo della tua email” fosse quello di farci i complimenti per la rivista.... prendi esempio da Giorgio da Cinisello. Ovviamente sto solo scherzando. Mi verrebbe da dire che di sicuro hai capito male ciò che l'Agenzia ti ha detto, ma non voglio nemmeno darti la colpa per nascondere l'ignoranza di altri. L'acquisto da una ditta può addirittura farti risparmiare dei soldi, grazie ad imposte agevolate! Anche per questo mi sembra assurdo ciò che mi stai dicendo. Ad ogni modo la questione sta in questi termini: non esiste alcuni tipo di problema per l'acquisto di un autocarro da parte di un soggetto privato. Il possesso, dal lato giuridico, si scinde dalla circolazione effettiva del veicolo, e quindi qualsiasi cittadino può comprarsi ciò che vuole (sempre nei limiti della legalità, s'intende). Quando poi dovrà utilizzare il bene, allora ecco che sarà necessario prendere in considerazione le leggi che ne regolamentano l'uso, che nel nostro caso si chiamano Codice della Strada. L'autocarro infatti è un veicolo destinato al trasporto di cose, e quindi destinato ad un uso professionale. Chiunque circola con un veicolo ad uso professionale, deve quindi dimostrare a chi lo dovesse controllare, quale funzione stia svolgendo in quel preciso momento. Se la calcina e i mattoni viaggeranno con te nel vano di carico, allora potrai dimostrare di essere in regola. Se invece, il tuo carico sarà composto da “bionde” (non mi riferisco né a birre né tantomeno a sigarette), allora in quel caso sarebbe meglio non cercare di dimostrare l'utilizzo “professionale”, salvo essere perseguito per altri reati. Ma questo è un altro discorso. Ci sono moltissimi altri esempi di come l'acquisto si possa differire dall'utilizzo, ma restando nel campo auto posso farti pensare a come potresti acquistare una macchina senza avere la patente, oppure ad un autobus senza avere i titoli per guidarlo. Ad ogni modo, tra l'autocarro e l'autobus ti consiglio il secondo; per lo meno ci stanno più “bionde”. Vedi tu a quale tipo di “bionde” alludere... Ciao.




Import dal venezuela


Domanda

Salve, complimenti per la bellissima rivista. Ho visto alcune auto interessanti in un sito di vendita in Venezuela, dove i prezzi sono molto interessanti. In particolare ho messo gli occhi su una Chevy Chevelle modello dell’anno 1969. Mi potete dire se l’importazione dall’America Latina subisce differenze rispetto al Nord America? Ci sono dei documenti in più che devo fare o qualche cosa a cui devo fare attenzione? Ringraziando porgo cordiali saluti.
Alessandro Matera – Perscara

Caro “futuro American Driver”, il setaccio di voi lettori verso i mercati più disparati ci appassiona. Fateci sempre sapere come vanno a finire le vostre avventure. Non vi sono differenze sostanziali né per la procedura, né per la documentazione da presentare, eccezion fatta chiaramente per il nome proprio dei documenti, che varia di Stato in Stato. Il guaio della scheda tecnica potrai risolverlo tramite l'Asi, che ti rilascerà la scheda delle caratteristiche del tuo veicolo, unitamente all'attestato di storicità per poter usufruire a 360 gradi delle agevolazioni sulle auto storiche. Per essere sicuro comunque della documentazione da ottenere in fase di acquisto, fatti rilasciare lo specimen della carta di circolazione venezuelana, così potrai confrontarlo con quello esibito dal tuo venditore ed evitare brutte sorprese a posteriori. Hasta luego!

Auto demolita


Domanda

Carissima redazione, ho trovato una Buick Special del ’51 Sedan (…non vi dico dove) demolita in Italia e in condizioni neanche poi tanto disperate. Chi la possiede mi ha assicurato che le targhe erano italiane e che posso fare la richiesta di reimmatricolazione con l’ASI. Conosco più o meno la possibilità, ma mi potete spiegare gentilmente tutto ciò che devo fare passo per passo? Grazie infinite, forse così riuscirò a coronare un altro sogno…
Matteo

Caro Matteo, sarebbe bello condividere con gli amici della redazione di American Drive il luogo di questi ritrovamenti casuali.... Comunque, prima di fare qualsiasi passo devi accertarti di quanto “assicurato” dal proprietario dell'auto. Aveva effettivamente targhe italiane? E se si, quale fu la causale della radiazione? Era stata cancellata d'ufficio o volontariamente? E in quale data? Insomma, la prima cosa da fare è risalire al numero di targa italiano e fare una visura al Pubblico Registro Automobilistico per risalire all'identità dell'ultimo proprietario e alla causale della radiazione. Stabilito ciò, potrai far visionare tale documento ad un club federato ASI che presenterà la pratica di iscrizione del veicolo nei registri storici. Nel frattempo che l'Asi riesca ad esaminare la tua documentazione, avrai tutto il tempo per portare a compimento l'altra parte burocratica, relativa alla dichiarazione di vendita, al pagamento degli ultimi tre anni di bollo (maggiorati del 50%), a tutta la modulistica da compilare per la reimmatricolazione e la reiscrizione al PRA. Non dimenticare infatti che dovrai recarti sia negli uffici del Pra che in quelli della Motorizzazione per aggiornare i documenti e comunicare ad entrambi la reimmissione in circolazione ed il cambiamento di proprietà. In alternativa, puoi rivolgerti ad un consulente auto che potrà portare avanti il discorso per tuo conto. Adesso però ci dici dove hai trovato la Buick....